Ricordo perfettamente dov’ero, cosa facevo e che ora era il primo gennaio di dieci anni fa quando seppi che Giorgio Gaber era morto.
Per me se n’era andato qualcosa di molto speciale che tuttavia mi apparterrà sempre.
Mi piace sapere che oggi lo si è ricordato e lo si è raccontato e mi piace pensare che chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo e di viverlo, possa avere ancora la possibilità di scoprirlo.
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