In questi giorni di ferie, nel tempo che mi rimane tra l'aperitivo qui, la cena lì, il recupero di mesi di vita, gli aggiornamenti del quotidiano, i film sbagliati, i serial tv, il pareggio con le mail, le mattinate a letto, la revisione del libro nuovo, la chat con chi sta a troppi chilometri di distanza per una passeggiata sul mare, ho anche trovato il tempo di scandagliare qualche blog nuovo.
Che invidia, che bravi, che post brillanti. No, dico sul serio, non sto facendo del sarcasmo.
Hanno un mucchio di cose da dire. E in continuazione!
Li ammiro moltissimo e mi sono sovraccaricata di feedback che dubito di riuscire a seguire quando smetterò di essere in ferie.
Così mi sono seduta sulla mia stokke a dondolo, davanti al pc e mi sono detta
"Bisogna scrivere un post intelligente".
Già. Che idea. Che uno si mette lì e dice "
Ora scrivo qualcosa di intelligente" e siccome è uno che ama scrivere allora gli viene da dire un sacco di roba intelligente. Come no.
E poi, su cosa?
Sono esperta di fuffa, una professionista del generico, brillo nel cazzeggio e non confondo un blog con il lavoro, non vorrei mai prendermi sul serio.
Gli altri scrivono racconti bellissimi, raccolgono emozioni, spiegano cose interessanti, inventano deliri geniali, fanno persino politica, riempono spazi bianchi con un sacco di parole di cui senti il sapore e vedi il colore.
Io parlo della palla magica, del film terribile, dei regali di natale. E non ho nemmeno qualche straccio di figlio da usare come personaggio per diventar famosa. Ho una gatta che ha facebook, ok, ma se ne fotte del blog.
E poi non sono protetta da un nickname, che rende tutto più libero e meno politicamente corretto.
C'è chi sa di cosa parlo.
Son brava a blaterare insensatezze e in chat ho un ritmo che non teme confronti, ma chissà se fa curriculum.
Vabbè, è mezzanotte. Ci penserò domani, domani -dall'era dei tempi- è un altro giorno (e anche stavolta sono riuscita a friggere l'aria).