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Stanotte è la notte delle stelle cadenti, si dice.
Sorvolando sulla poco romantica spiega scientifica degli ammassi di meteoriti che precipitano contro la nostra atmosfera, per tradizione questa è la notte dei desideri.
Ci si piazza all'aperto, naso all'insù, e si fa a chi vede più scie luminose (no, gli aerei non valgono. A meno che non stiano precipitano col vostro più acerrimo nemico a bordo).
Ogni stella cadente vale come le candeline sulla torta di compleanno: un desiderio.
Ovvio che sono superstizioni, ma c'è sempre quel lato di noi che sibila Be', che male c'è? Tentar non nuoce.
Una volta ricordo di essermi preparata una lista scritta, per essere sicura di esprimerli tutti.
Poi ho smesso. Non di fare liste, ci mancherebbe, quella è una malattia cronica, ma di aspettare le stelle cadenti. E poi anche di esprimere desideri.
Be', quest'anno ho di nuovo una lista. Si ricomincia :)

Detto ciò, a volte mi chiedo se esprimendo desideri totalmente assurdi non si riesca a far sballare del tutto l'Universo (che per comodità chiamo Uni, quando lo invoco o gli impreco contro).
Non solo, ma mi chiedo anche perchè affidare i nostri desideri a sciami meteoritici, candeline accese, ossicini di pollo biforcuti o primi dell'anno.
E se esprimessi un desiderio ogni volta che mi finisce la bic blu? O ogni volta che spunto le doppie punte? O ogni volta che alla radio passa l'ultima canzone di Shakira (almeno per darle una qualsivoglia utilità)?

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