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Capisco che in un mondo agli sgoccioli la frivolezza possa sembrare fuori luogo, ma questo è volutamente un blog frivolo, fatevene una ragione.
Quindi oggi si parla di scarpe.

A fine estate -e visto il tempo che sta allietando la mia settimana di ferie direi che posso ringhiare che è fine estate (avviso alle stagioni: ho ancora 28 giorni di ferie da fare un po' quando cazzo mi pare, piovete quanto volete, me ne frego, gnegnegnè)- faccio il tradizionale bilancio delle scarpe.
Non sono una fanatica di scarpe. Magari di cappotti e giacche un po', ma di scarpe no.

Però quando arriva la bella stagione arrivano i miei problemi: difficile mi piacciano le scarpe aperte, non riesco a usare le infradito, soffro moltissimo a usare le scarpe senza calze.
Capite anche voi che non è semplice, per me, camminare attraverso primavera ed estate.
Ecco perchè ogni anno vado alla disperata ricerca di scarpe adatte e ne compro fiduciosa.
Perchè, le bastarde, quando le provi nel negozio, sembrano sempre andare benissimo ed essere esattamente la scarpa che cercavi da una vita.
Maledette turlupinatrici.

Questo spiega la presenza, nella mia scarpiera, di:
- un paio di deliziosi sandaletti alla schiava, dorati, con nastri di seta (mai usati, il nastro scivola, la caviglia soffoca, il piede se ne va per i cazzi suoi).
- un paio di ballerine nere di tela (piatte, ma piatte, ma così piatte che tanto vale andare a piedi nudi)
- un paio di decolletèe nere tacco 12 aperte e con cinturino alla caviglia (volentieri, per una serata, se posso passarla soprattutto seduta o sdraiata)
- un paio di zeppe elegantissime color sabbia (peccato non si riesca a levare la macchia di sangue del mio alluce tagliato dal cuoio)
- un paio di infradito bianche (mi sembravano comode, quando le ho provate...)
- varie scarpe con lacci, cinturini, incroci di strisce di cuoio, suole di pelle, di corda, di sughero e, gli dei mi perdonino, anche di plastica.

La scarpa sbagliata di quest'anno è nera, tacco 10, aperta davanti e con cerniera dietro.
Ai piedi sta d'incanto, con tutto il suo incrocio di fasce elastiche che avvolgono e slanciano.
In piedi è perfetta. La prima ora. Poi qualunque pensiero si concentra sul dolore che si prova a stare sulle mezze punte finchè non si torna a casa.

Insomma, nemmeno quest'anno mi sono salvata dall'acquisto della scarpa sbagliata.
In compenso ho già comprato un cappottone di lana grigio e un impermeabile antracite stile anni 50 SPETTACOLARI.

Lo so, questo è un post vergognosamente da femminucce. Mi vien quasi da appiccicarci sopra dei brillantini fuxia. Ma che volete da me? Sto scrivendo due libri contemporaneamente, mica sto a metter le scarpette ai grilli.

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