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i ragazzi di 2° in cucina 2Un paio di mesi fa, il Centro di Formazione Turistico Alberghiero di Varazze mi ha chiamato per chiedermi di "insegnare ai ragazzi a fare un blog".
Non sarà una passeggiata, mi hanno detto, sono quindicenni che hanno scelto di imparare a fare i cuochi o i camerieri, sono ragazzi pratici, di certo non interessati alla scrittura, tanto meno a vincere un Pulitzer. E non sono fortissimi in italiano, anzi, se tu potessi aiutarli anche in quello... E poi, probabilmente, saranno in pochi quelli che vorranno davvero partecipare. Però fanno molte cose interessanti, qui a scuola, e ci piacerebbe che le raccontassero.

tagli di verdure

Così, la mattina della prima lezione, mi sono alzata alle sei, mi sono vestita il meno scollata possibile e sono partita chiedendomi come suscitare l'interesse di ventidue adolescenti a cui, di un blog, importava più o meno quanto imparare l'ordine dei pianeti del sistema solare. Che personalmente non ho mai imparato.

Non sapevano cosa fosse un blog, non sapevano cosa fosse un post, non avevano mai pensato di avere un nickname. Alcuni di loro inciampavano nei congiuntivi, altri rovesciavano virgole a caso, per non parlare di quel benedetto accento su fa e su va che davvero non ci sta.
E poi raccontare, prof, cosa dobbiamo raccontare? Chiedevano sbuffando all'inizio.

buffet al priamarNe avevano da raccontare, eccome se ne avevano. E' bastato ascoltarli e lasciarli liberi, dimenticarsi che erano studenti di quindici anni ma trattarli da blogger, insegnar loro ad autocorreggersi, a evitare le ripetizioni, a dare un senso logico al racconto e a ripetere tutti insieme Su qui e su qua l'accento non va, su là e su lì l'accento va sì.
Ogni loro idea, ogni loro proposta, era divertente, intelligente, inedita. E tutti e ventidue hanno scritto, letto, inventato, partecipato.

Oh, certo, hanno avuto i loro momenti di scazzo, di provocazione e di distrazione, ma siccome dovevano comunque far passare il tempo, gli spiegavo, tanto valeva farlo passare facendo qualcosa che divertisse. Perché divertirsi era la parola d'ordine.

E quindi abbiamo trovato un nickname per ciascuno, abbiamo scritto per tutti la biografia buffa, abbiamo imparato come tradurre testa di cazzo e stronzo in aggettivi appropriati, abbiamo scoperto dove vanno messe le virgole, abbiamo imparato i trucchetti per vedere i sinonimi e per copiare e incollare direttamente dalla tastiera, abbiamo inventato titoli, cercato immagini, aperto una pagina facebook, intervistato i prof, scelto una Redazione e scritto una sessantina di post, anche a suon di musica.

Ho avuto qualche problema a spiegare che Monaco di Pavia davvero non esiste, e che se anche non avevano mai sentito nominare Monaco di Baviera dovevano fidarsi di me e di google, che la cronologia degli eventi è importante altrimenti sembra che uno abbia il dono dell'ubiquità, cosa significa ubiquità e soprattutto che "l'esperienza più bella è stata in Australia perché c'erano ragazzi maggiorenni" è una frase che, credetemi ragazzi, è proprio meglio non usare. No, non credo vi abbia detto esattamente così, meglio richiederlo. Eh, ve lo spiego un'altra volta perché non funziona, per ora concentriamoci sulla risposta. Ecco, come immaginavo: erano i suoi compagni di scuola e siccome erano tutti maggiorenni potevano uscire la sera e bersi anche una birra. Non vi sembra più chiaro, adesso? Ah, per voi era ovvio. Ok, non cambiate mai per favore.

Insomma, da un mese è online il blog dei ragazzi dell'alberghiero e io sono sinceramente fiera di loro.

Dopo essersi presentati nel primo post
, hanno raccontato le loro storie, la loro vita a scuola, le loro lezioni, le loro esperienze fuori dalla scuola, le loro ricette preferite e tante altre cose.

E' quindi con grande gioia che vi presento Barney, Candy Sweet, Limoncina, Numero10, Chiquita, CinqueMinuti, Cuocopazzo98, Frenfel, Funghetto, Giobbe, il Pingu, Joint, Koala, la Manda, Lupomannaro, Nunu, Pacman, Petardo, Puffetta, Sanji, Titti e Wolverine.

Leggeteli, commentateli, incoraggiateli, applauditeli. Perché se lo meritano.

E siccome stanno iniziando i loro stage in alberghi e ristoranti: in bocca al lupo, ragazzi!

 

 

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