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Viaggio di chiacchiere, aperitivo di abbracci e poi, finalmente, eccoci all'Informagiovani per la presentazione.
Ad aspettarmi, diverse sorprese. A cominciare da Zorro, ovviamente.
O meglio, dal suo cappello in testa a un mio amico. E a una mia amica. E a un'altra mia amica.
Ok, dovevo aspettarmelo.
E poi amici arrivati da ogni dove (ho contato Veneto, Liguria, Emilia Romagna e ovviamente Lombardia).

Silvia Botti è stata fantastica, si era divertita un sacco a leggere Chanel non fa scarpette di cristallo, ne ha colto in pieno lo spirito e ha suggerito diverse riflessioni stimolanti su cui abbiamo giocato insieme.
Nel frattempo, nello spazio dell'informagiovani del Comune di Milano pieno (grazie a tutto l'impagabile team!), Sara si aggirava armata di macchina fotografica, la Libreria Tadino presenziava con una composizione di libri che era un peccato intaccare (ma per fortuna l'hanno intaccata in molti), la Ferri disquisiva con me pretendendo che leggessi l'ultima riga del libro, il mio amico col cappello da Zorro mi chiedeva se oltre ai gatti amo anche altri animali (a parte i tipi buffi col cappello da Zorro? Certo, li amo tutti. I gatti, invece, li adoro), io sono riuscita a dire infrastrutture anzichè sovrastrutture ma me l'hanno passata con affettuosa indulgenza, abbiamo parlato di come cambiare o proseguire dopo un lieto fine, di come dare corpo ai sogni, delle figure femminili che più amo nella letteratura fiabesca, dei blog e delle comunità spontanee che si creano e ovviamente di Zorro.
Poi abbracci, dediche, saluti e tutti a cena.

Nota di colore sul rientro notturno, sotto una luna piena bellissima, dentro una macchinina color prugna, Veronica alla guida e io col suo Iphone in mano che simulava, efficacemente, un navigatore pazzo, consolidando la teoria secondo cui, accanto a me, i navigatori non funzionano.
Ma alla fine ce l'abbiamo fatta e sono crollata a letto (grazie Fabri per l'ospitalità, ho discusso col tuo pendolo ma dormire in camere separate ci ha restituito la serenità. Sappi comunque che l'ho spostato con estrema delicatezza, nonostante gli insulti).
Ahimè, mi sono persa un candyparty, ma non si può fare proprio tutto.

E siccome ero stata proprio bene, ne ho approfittato e sono rimasta tutto il week end, godendo di un ottimo pranzo in un delizioso bistrot in piazza Vetra; abbeverandomi di chiacchiere fresche con un'amica che vorrei poter vedere più spesso; entusiasmandomi per un negozio di surgelati che mi è rimasto nel cuore; salutando altri amici; chiacchierando in metropolitana con una signora anziana straordinaria, elegantissima e vispa come un passerotto, che mi ha raccontato del suo incidente alla spalla che l'ha immensamente infastidita, condizionando la tabella di marcia della sua vita a quanto pare densissima; passando una bella serata con ottimo cibo e nuove conoscenze; godendomi una ghiotta colazione domenicale con un altro amico e infine ripartendo verso il mare satolla di cose belle.

Grazie a tutti i protagonisti del mio week end milanese, oggi non mi sembra neanche lunedì.

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