
Abbiamo passato il fine settimana insieme a parlare di spunti, di idee e di storie, a mangiucchiare canestrelli di Biella (che nulla hanno a che vedere con quelli di Torriglia o con quelli di Taggia, ma questa è stata solo una delle centordici digressioni) e a scrivere (loro, io ‘nsiamai).
È la magia di quella casa che si ripete ogni volta: si arriva qui e si sale su un vascello incantato. Nove persone, nove idee, nove storie diverse. Devo dire tutte bellissime, di quelle che mi fanno dire “questo libro lo voglio leggere”.
Venerdì sera non esistevano, oggi c’erano e avevano una forma.
E questa invece è la magia dei Pigri che si ripete ogni volta: ci si ritrova insieme ed è naturale confrontarsi, aiutarsi, spronarsi. Ieri sera, al tramonto, ho ricoperto i tavoli, ritirato le sedie, rimesso tazze e bicchieri a posto pensando a quanto fosse stato bello averli qui.
È stato bello vederli girare per casa, trovare il proprio angolo per scrivere, prepararsi la tisana e nei momenti di dubbio lanciare domande ad alta voce a chi aveva voglia di raccoglierle.
Ci siamo innamorati di ognuno di loro, dal menu al posto, dal personale al conto. Sono certa di due cose.
Che lo rifarò.
E che a mio papà sarebbe piaciuto moltissimo.
Lascia un commento