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Per la prima edizione di Facciamo un romanzo, il percorso individuale di coaching narrativo che ho proposto a settembre in alternativa al GSSP Fare un romanzo (avevo bisogno di ritagliarmi più tempo per alcuni progetti personali), ho lavorato con cinque autrici e cinque autori ai loro romanzi.

È stato strano ed è stato bello, molto bello.

Strano perché sono abituata ai laboratori di gruppo, dove chi mi segue può contare anche sul supporto e il confronto con gli altri compagni di avventura e per tre mesi si crea un forte e vero senso di appartenenza che dà vita al Gruppo di Supporto Scrittori Pigri (per gli amici, GSSP).
Queste dieci persone, invece, avevano un esclusivo rapporto con me.
È stato bellissimo, dicevo, e se da un lato sapevo di potergli dare molto, dall'altro mi restava la sensazione che si perdessero qualcosa, quello spirito di comunità e di scambio costante che si trova nel GSSP.

Era un percorso differente sia per me che per loro e io per prima ho cambiato in corso d'opera i dettagli del programma, tarandomi sui loro tempi e sulle loro esigenze.
Sono stata al loro fianco, di settimana in settimana, con scambi di mail, condivisioni sul drive e colloqui su Zoom, e insieme, con ognuno di loro, abbiamo lavorato alla loro idea.
Dieci idee diversissime, tutte intriganti, con cifre stilistiche diverse e punti di debolezza e di forza diversi.
Non gliel'ho resa facile, ho preso a picconate dove vedevo che serviva, ho rimodellato insieme a loro personaggi e idee che pensavano funzionasse, ho mostrato le fragilità nella trama, le piccole e grandi incoerenze, i vuoti di logica e verosimiglianza. In alcuni momenti credo di essermi fatta odiare (e di certo vedere alcune serie tv avere un enorme successo nonostante imbarazzanti buchi narrativi mi faceva sentire pure in colpa nei loro confronti, che poverini erano capitati tra le grinfie di una perfezionista del menga) ma loro mi hanno seguita fino all'ultimo. E, da quello che mi stanno scrivendo, sono anche molto soddisfatti del percorso fatto.

Adesso sono pronti a finire i loro romanzi.
Lo abbiamo preso insieme a spallate, abbiamo rivisto la trama, gli intrecci, i personaggi, l'incipit, il finale, la scaletta e hanno il primo capitolo con l'editing fatto. Niente scuse, devono andare avanti.
Ovviamente non rivelerò nulla dei loro romanzi ma tifo moltissimo per ognuno di loro e penso che la maggior parte, se non addirittura tutti, meritino davvero di essere pubblicati.

Voi dieci che sapete chi siete, ve l'ho scritto in privato ma ve lo ridico in pubblico: tifo per voi, non cincischiate, scrivete quei dannati romanzi, presentateli a un editore (adesso sapete anche come fare) e chiamatemi per brindare insieme perché io sarò fierissima, il giorno in cui vi pubblicheranno.

Io adesso prendo fiato perché il 16 gennaio aprirò le porte al 15° Gruppo di Supporto Scrittori Pigri, il GSSP Scrittura e Narrazione.
Tre mesi su un forum creato apposta e riservato agli iscritti per un laboratorio di gruppo in cui si può contare sul confronto e l'aiuto di tutti gli altri, senza competizione perché a me non piace, dove ogni settimana - il mortedì, per la precisione, come lo chiamano gli Scrittori Pigri - assegno un'esercitazione diversa su varie tecniche narrative da consegnare entro sette giorni e aggiungo approfondimenti, consigli di lettura, interviste.
Grazie al fatto che è online e asincrono lo si può frequentare da dove si vuole, quando si vuole e per quanto si vuole (finché, dopo tre mesi, non caccio via tutti che nel frattempo sarà arrivata la primavera).
Io sono presente per tutto il laboratorio, Alice Basso per una settimana.
Qui ci sono tutte le info e qui il modulo di iscrizione.
Ci sono ancora posti ma sono limitati, e di solito a un certo punto finiscono.

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