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Una delle capacità che uno scrittore deve avere è quella di osservare.
Non in modo superficiale, ma a fondo: cogliere aspetti, caratteristiche, peculiarità delle cose che vede.
E nel caso che si osservino persone, occorre studiarne non solo le fattezze fisiche, ma anche il carattere, la gestualità, il modo di fare, il modo di parlare.
Tutto questo serve a costruire dei personaggi tridimensionali e ben caratterizzati. E a farli dialogare in modo credibile.
Ecco cosa dovranno fare gli Scrittori Pigri questa settimana: scegliere due persone che conoscono, molto diverse tra loro, e studiarle per qualche giorno con grande attenzione, prendendo appunti; fatto questo, dovranno lavorare sui dialoghi, rendendo queste due persone protagoniste di una scena narrativa.
Ho chiesto di osservare due persone reali perché osservare non è ricordare, non è descrivere, non è immaginare, non è inventare.
Osservare con consapevolezza, annotando anche quei piccoli dettagli che non abbiamo mai ritenuto importanti, permette di delineare personaggi rotondi, reali, che non passano attraverso il filtro della fantasia, dei sentimenti e dell’opinione dello scrittore. E permette anche di costruire dialoghi freschi, verosimili, non scontati.
Perché non provate a farla anche voi?

Questa è la nona esercitazione del GSSP Scrittura e Narrazione.
Entro lunedì devono consegnare, io leggerò e commenterò tutti i loro testi.

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