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“Show don’t tell” è il mantra delle scuole di scrittura: quella di spiegare e non mostrare è una delle debolezze più frequenti degli scrittori esordienti o aspiranti.
Nei GSSP ci lavoriamo sempre molto e cominciamo partendo dal mostra per arrivare alla narrazione (possibilmente senza spiegare troppo).

Un linguaggio efficacissimo nel raccontare una storia solo mostrandola è ovviamente la fotografia.

Dunque, ho selezionato tre fotografie (per lasciare una scelta agli Scrittori Pigri) che raccontano una storia.
Non importa quale sia la vera storia che raccontano, glielo rivelerò la prossima settimana, ma gli ho chiesto di non cercarla per non condizionarsi.
Qui non si tratta di indovinare ma di inventare, creare, raccontare.

Ogni immagine rappresenta il finale della storia che devono scrivere, devono sceglierne una e lavorare su quella.

Devono scrivere un racconto in terza persona che abbia un inizio, uno sviluppo e un finale.
Devono soprattutto far succedere qualcosa nel tempo narrativo, evitando le elucubrazioni, le lunghe descrizioni e i ricordi: non è un diario, non è una lettera, non è la definizione di un personaggio, è la narrazione di una storia "viva". Succedono cose, insomma.
Ovviamente devono stare attenti alla coerenza del loro racconto con l’immagine scelta, racconto in cui devono comparire almeno tre dettagli presenti nell'immagine.

Ciò che decidono di raccontare deve, in pratica, corrispondere a ciò che vediamo nella foto perché questa è anche un'esercitazione sulla coerenza di un testo.

Questa è la loro prima esercitazione sul GSSP Scrittura e Narrazione.
Entro lunedì devono consegnare, io leggerò e commenterò tutte le esercitazioni.

 

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