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Proprio quando gli Scrittori Pigri cominciavano a sentirsi lanciati nell’affrontare nuove prove da scrittori, ecco che ho cambiato le carte in tavola e li ho messi alla prova come correttori di bozze.
Dovranno lavorare sui testi dei loro compagni di avventura, due a testa, e saranno costretti a ripassare grammatiche, dizionari e coniugazioni verbali.
Dovranno segnalare i refusi (parole scritte in modo sbagliato), gli spazi sbagliati; le parole con l’apostrofo al posto dell’accento; gli errori grammaticali (parole con l’accento se non devono averlo, senza accento se devono averlo, verbi sbagliati, dalla concordanza al tempo, sintassi sbagliata); la punteggiatura sbagliata; le maiuscole e le minuscole sbagliate.
Devono anche colorare le ripetizioni ed evidenziare gli avverbi che finiscono in -mente e gli aggettivi qualificativi.

Non devono dare consigli stilistici o segnalare eventuali incongruenze, non devono discutere sulla trama o fare osservazioni sulla struttura o analizzare la costruzione dei personaggi. Non devono, insomma, fare gli editor. Solo i correttori di bozze.

È un’esercitazione bella tosta, ma utilissima sia per chi la fa sia per chi la riceve sul proprio testo.
Del resto, se nel GSSP il mOrtedì ha perso la “a” per strada e si è guadagnato quella “O” bella grande, degna di un quadro di Munch, un motivo ci sarà.
(risata diabolica in sottofondo, guizzo di mantello tra fumi rossastri, dissolvenza, buio)

Questa è la quarta esercitazione del GSSP Scrittura e Narrazione.
Entro lunedì devono consegnare, vediamo quante ne beccano.

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